L’Associazione “Il Vino di Cana” propone alla Parrocchia del Sacro
Cuore di essere, ancora una volta, un modesto “segno di contraddizione”. Ci
lamentiamo tutti del fatto che il Natale è diventato pura merce, dove Gesù è
ridotto ad una statuina, se non addirittura tolto, per non offendere
nessuno.
Vorremmo per una volta provare a reagire e non a subire passivamente
tutto ciò: non con una reazione violenta, ma con una reazione secondo lo
stile del Vangelo. È necessario che le domeniche e le feste precedenti il
Natale tornino ad essere giorni del Signore, e non giorni per lo shopping.
Ciò si può testimoniare disertando in tali giorni i negozi, gli ipermercati
ed i supermercati, per tre ordini di ragioni:
1. Per
difendere la domenica, come Gesù difese il tempio (e la domenica è il giorno
del tempio, della Chiesa, della famiglia) da chi lo vuole ridurre ad una
“spelonca di ladri” (per dirla con gli evangelisti sinottici)
2. Per
difendere il Natale dal consumismo esasperato che ci porta a sacrificare
anche i giorni di festa in nome del dio consumo
3. Per
difendere la vita dei lavoratori costretti a lavorare nei giorni di festa da
supermercati e commercianti che sono dalla parte dei più deboli solo quando
fa loro comodo.
Pensiamo a chi lavora o ai nostri figli che lavoreranno nei
supermercati. Come potranno vivere la loro vita di famiglia nei giorni di
festa? Come potranno vivere il giorno del Signore?
È questa l’eredità che vogliamo lasciare loro?
Noi siamo dalla parte di Gesù e non dei mercanti del tempio: non
siamo come quelli che ribaltano negozi ed ipermercati, ma non vogliamo
adeguarci. Per una cultura del “giorno del Signore” diciamo insieme e con i
fatti il nostro no.
Bologna, 25 novembre 2007