L’Associazione Il Vino di Cana, propone ai soci ed alla parrocchia tutta, una modo per vivere un Natale diverso, un Natale Vivo.
Lo scorso anno abbiamo provato insieme a vivere un Natale Libero, in particolare libero dallo shopping domenicale.

La proposta di quest’anno parte dalla riflessione che abbiamo fatto insieme al campo estivo, sulla morte.  Sì, è vero, abbiamo parlato e ragionato sulla morte e vorrei parlarne ancora, anche se arriva il Natale.

La morte è presente anche se la nascondiamo, anche se facciamo finta di non vederla. Non voglio parlare della morte di S. Francesco, sorella morte, quella che apre le porte del Paradiso, ma della morte che sembra porre fine a questa vita, a questa meravigliosa esperienza che è la vita.
Ci siamo detti che per evangelizzarci ed evangelizzare dobbiamo ricominciare a dire che la morte c’è, perché solo parlando della morte possiamo annunciare la risurrezione.
Gesù è risorto perché è morto, e noi risorgeremo perché moriremo.
La vita qui, su questa terra, non è il fine, e neanche la fine.

Allora vorrei proporre di annunciare questa gioia testimoniandola con un comportamento controcorrente: viviamo questo Natale come se fosse l’ultimo.
Come vivremmo il Natale se fosse l’ultimo? A ciascuno scegliere.
Questo forse ricorderà a chi è vicino a noi, che esiste la morte, e testimonierà la nostra speranza e certezza della Risurrezione.
Gesù Bambino, il nuovo nato, sorgente della vita terrena e fonte della vita eterna riempirà allora di gioia i nostri cuori.

Bologna, 26 novembre 2008

 [ La nostra proposta è stata pubblicata su Avvenire - Link (a pag.4) ]